Yann Bisseck, dall’ombra del ritiro alla rinascita calcistica: il racconto del difensore dell’Inter
Nell’universo del calcio, dove i riflettori brillano incessantemente, ci sono storie che spesso rimangono nascoste. Una di queste è quella di Yann Bisseck, difensore dell’Inter, che ha aperto il suo cuore in un’intervista con Sport Bild. In un’epoca in cui il calcio sembra l’unica strada percorribile per tanti giovani, Bisseck ha rivelato che la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa nella sua esperienza in Portogallo.
Un bivio tra calcio e medicina
«Durante il mio periodo al Guimaraes, gli infortuni mi affliggevano costantemente. In quei momenti di difficoltà, mi sono trovato a riflettere se il calcio fosse davvero la mia strada. Ho persino pensato di abbandonare tutto e tornare al mio progetto iniziale: studiare medicina», ha confessato Bisseck. Il difensore ha raccontato come in quel periodo cruciale Vito Leccese, allora scout per il Chelsea, fosse una delle persone che gli hanno dato speranza e supporto. «Nel 2017/18, Leccese ha cercato di portarmi al Chelsea», ha aggiunto, sottolineando quanto il supporto esterno sia stato fondamentale per lui.
La tentazione di lasciare il calcio
Quanto fosse vicino a dire addio al calcio, Bisseck lo racconta con parole semplici ma intense: «Ero molto vicino. In Portogallo, inizialmente si parlava di puntare sui giovani, ma poi la strategia cambiò. Dopo tre esperienze in prestito fallite, stavo seriamente pensando di trasferirmi a Berlino per studiare medicina». Un piano che sembrava segnato, fino a quando un messaggio inaspettato ha cambiato tutto. Era il padre di Noah Holm, suo compagno di squadra, che lo informava dell’interesse di David Nielsen, allenatore dell’Aarhus. «All’inizio ero scettico: ‘Cosa ci faccio in Danimarca?’, pensavo. Ma poi ho capito che era la mia ultima chance e ho deciso di provarci».
Il ritorno in campo e la svolta in Danimarca
Guardando indietro, Bisseck non ha alcun dubbio: quella scelta è stata la migliore della sua vita. «Nel secondo anno, con l’arrivo di Uwe Rösler come allenatore, le cose sono migliorate notevolmente ad Aarhus». Una storia di perseveranza e di fiducia in se stessi, che ci ricorda quanto sia importante ascoltare il cuore e dare una seconda possibilità ai propri sogni.